La Citta', La Processione della Madonna, Via Marina, Bronzi di Riace, La Sicilia Davanti, Pentedattilo, Le 'ndrine .
Distrutta nel 1908 dal terremoto e successivo maremoto (perche' dovrei chiamarlo in giapponese ?) che si fece anche Messina, Reggio Calabria e' oggi figlia di quella ricostruzione che ne ha ricalcato il classico scacchiere romano (tranne a nord dove le linee diventano oblique) e gli stili di inizio secolo incluso l'insulso "grande liscio chiaro squadrato" del ventennio.
Ti muovi destra-sinistra, alto-basso con i riferimenti del mare (davanti), della montagna (dietro) e della via Garibaldi nucleo centrale della citta'.
Reggio Calabria e' piena di gente e di macchine ma tutto scorre senza molestia e senza code, quando parlano i reggini io li capisco (solito discorso..se li facevo in su questi duemila Km arrivavo a Goteborg), e le donne oltre ad essere belle si vestono come a Milano (in questi giorni fa caldo, molto caldo) .
Sono arrivato qui nei giorni della festa della Madonna (la prendono la portano qua e la poi aspettano un po' poi la riportano indietro) che si e' conclusa ieri sera con migliaia di persone sul lunghissimo lungomare e grandi fuochi artificiali (nessun ferito).
Il riferimento del mare e' anche il tipo di visuale che dalla citta' si ha della Sicilia, maggiore a nord e via via a scomparire verso sud... il legame con Messina e la Sicilia e' comunque forte ed e' sia di tipo economico (pendolari, traghetti, aereoporto) che psicologico dunque di specchio, di confronto .
Via Marina e' il lungomare, e' rialzata rispetto alla spiaggia dove ci sono ombrelloni e locali ed e' il centro della vita estiva, centro che si sposta nella parallela piu' in alto (gia' citata via Garibaldi, negozi, locali) in inverno .
Qui a Reggio c'e' Emilio che si prende la briga di portarmi in giro e raccontarmi un po' come stanno le cose, ha in progetto il grande viaggio Reggio Calabria-Sidney con una Punto e non a caso ne stiamo parlando insieme magari anche di fronte ai "Bronzi" che in questi giorni sono in restauro (restaurati "live" sdraiati dietro ad una teca di vetro) ma che non perdono la loro maestosita' (ci sono anche le teste del "filosofo" e di "Basilea" altrettanto meritevoli) .
Reggio Calabria e' l'inizio, o la fine, dell'Aspromonte .
Non si avverte la 'ndrangheta vivendo la citta' da straniero, cercando di viverne l'atmosfera e di capire le logiche comportamentali dei suoi abitanti ma le 'ndrine (le famiglie) ci sono e mentre da ragazzo sentivo al telegiornale dei sequestri in Aspromonte oggi sembra che dai sequestri di quel periodo e dalle estorsioni la 'ndrangheta abbia tratto le risorse per iniziare quello che oggi e' un impero economico fondato sul traffico di stupefacenti e sul successivo riciclaggio dei proventi, un traffico che e' protetto dalla stessa struttura delle 'ndrine composte unicamente da persone della stessa famiglia che mette la 'ndrangheta all'ultimo posto delle mafie in materia di pentitismo .
Pentedattilo e' a venti Km a sud di RC, e' un paese tipo quello dove si ritrovano i 4 di Marrakesh quando finiscono la benzina, quello dove fanno le foto del bello brutto e cattivo , abbandonato a meta' degli anni '50 perche' arroccato su un monte a forma di cinque dita che rischiava di crollare (non e' crollato) ora sta per riprendere vita con un progetto di artisti e di cinema con l'intento di valorizzarne la bellezza geologica .
Rientrando dalla cena a Scilla Emilio e Francesca mi hanno fatto notare l'ardimento con il quale termina la Salerno-Reggio Calabria...l'autostrada si trasforma in una piccola via di rione (signora seduta sulla sedia fuori dalla porta, bambini con la palla) nel giro di venti metri (giuro).